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Il debutto da giovanissimo e i nove anni trascorsi nella compagnia di Gigi Proietti hanno contribuito
in maniera incisiva alla formazione teatrale di Giorgio, negli anni successivi ha sviluppato sempre
di più una caratterialità attoriale definita e immediatamente riconoscibile.
Il palcoscenico è sicuramente il luogo dove rivela al pubblico tutta la sua passione, il suo talento e
la sua poliedricità, lui stesso definisce
il Teatro la sua "stanza dei giochi", un posto dove divertire e
divertirsi, riflettere e far riflettere, emozionarsi ed emozionare.
Il suo spettacolo più rappresentativo - "Coatto unico senza intervallo"- , vanta nelle sue varie
edizioni quindici anni di repliche.
Liberamente ispirato al libro Lotta di classe di Ascanio Celestini (Einaudi, 2009), il nuovo spettacolo teatrale interpretato da Giorgio Tirabassi, racconta la storia di due fratelli, Salvatore e Nicola, figli dell’Italia contemporanea e della sua lotta. Nella loro vita che scorre velocissima, seppur lentissima, in un palazzo fuori dal Raccordo Anulare, assaggiamo una porzione di sogni, rabbia, passione, desiderio di rivalsa, emancipazione, cambiamento, crescita e scoperta, il cui sapore ben conoscono giovani e adulti di diverse generazioni. Salvatore e Nicola vivono lo stesso tempo, lo stesso luogo, le stesse persone, le stesse problematiche, eppure le loro vite appartengono a visioni differenti: quella del fratello piccolo e quella del fratello grande. I racconti si toccano e si intrecciano, si amalgamano e si separano, per riunirsi in una visione che li accomuna, quella della lotta di classe. Tra i piani del palazzo, immersi nella frenesia della Roma proletaria, nel fluire indistinto di persone e cose nel centro commerciale di Cinecittà, corrono Salvatore e Nicola, protagonisti del precariato. 10 lavori, 5 piani di scale, 40 centesimi da guadagnare per ciascuna telefonata, 1 vita vissuta correndo e rincorrendo, “pisciando in corsa come i ciclisti al giro d’Italia”.