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Giorgio Tirabassi
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Cinema

Nella sua carriera cinematografica iniziata nel 1984, si alternano ruoli drammatici a caratterizzazioni più leggere e divertenti.
Giorgio Tirabassi durante il suo percorso ha condiviso il set con i grandi del cinema italiano.
Tra i numerosi artisti con cui ha recitato ci sono Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Giancarlo Giannini, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant. Negli anni più recenti lo abbiamo visto al fianco dei protagonisti più noti delle pellicole contemporanee.
Tra i registi che lo hanno diretto Ettore Scola, Carlo Mazzacurati, Francesca Archibugi, Marco Risi, Marco Tullio Giordana.

1996

Nel maggio del 1942, a Roma, città aperta, alcuni giovani, accesi tifosi romanisti, Renato, Tina, Mozzicone e Carletto, per seguire la squadra del cuore nell'ultima e decisiva trasferta torinese, cercano di organizzare un viaggio e si arrabattano per raggranellare i soldi. Al gruppo si unisce Biagio, amicissimo di Renato, che seppure laziale, sfumata l'assunzione alle ferrovie invano perseguita dal padre, deve partire soldato e vuol trascorrere l'ultima settimana con gli amici, e Roberto, fidanzato di Rosa, sorella di Renato, e attivista comunista, che approfitta di questa copertura per ritirare un importante documento. Dopo qualche indecisione i giovani partono col camioncino di Carletto, ma incontrano alcune difficoltà: restano impantanati in un fiume ed un buttero li rimorchia coi suoi cavalli; derubano un "borsaro" nero che li insegue e brucia il camioncino; incontrano due ballerine del varietà disoccupate che organizzano uno spettacolo balneare e Biagio crede di aver trovato l'amore; Renato, dopo un bagno estemporaneo in mare, si accorge finalmente della graziosa Tina, che ha per lui un debole, che ha sempre respinto ritenendola una ragazzina. Dopo aver assistito a Talamone al rito delle spose di guerra, i giovani si ricongiungono al treno dei tifosi romani. A Torino Roberto contatta un professore che gli consegna lo storico "Documento di Tolosa", primo manifesto antifascista delle forze democratiche italiane, ma il giovane deve fuggire dal retro per l'arrivo della polizia dell'OVRA che arresta però Renato e Biagio sopraggiunti perché preoccupati del ritardo dell'amico. Invano tentano di spiegare al commissario il motivo della loro visita al professore, da tempo sorvegliato. Il commissario fa portare una radio che trasmette la partita, blandendoli con la promessa di farli condurre allo stadio in automobile, ma i giovani non parlano anche sotto le percosse degli agenti. L'unico nome che Renato fa è quello di Amadei, il giocatore della Roma che in quel momento ha segnato il goal per la squadra che così vince lo scudetto.